Per celebrare il Giorno della Memoria, la Scuola Secondaria di I grado “San Vito” ha invitato, sabato 21 gennaio, il professor Stefano Rocchetti dell’Istituto Storico “Morbiducci” di Macerata, che ha tenuto una lezione-laboratorio dal titolo “Ad Auschwitz era un’orchestra”. 

L’iniziativa ha permesso agli alunni ed alle alunne di approfondire un aspetto della Shoah spesso poco esplorato: il ruolo della musica nei lager nazisti. 

Il professor Rocchetti ne ha evidenziato la duplice funzione nei campi di concentramento: da una parte, infatti,  veniva utilizzata come strumento di umiliazione e distruzione, attraverso le orchestre costituite dagli stessi detenuti, che, suonando marcette e canzoni popolari, accompagnavano drammaticamente la vita dei deportati nei lager in ogni momento del giorno: dal risveglio ai lavori forzati, dai momenti di pausa all’ora di andare a dormire; persino le esecuzioni avevano come sottofondo brani musicali; dall’altra, la musica rappresentava per gli stessi deportati un’opportunità per resistere alle atrocità inflitte quotidianamente dai nazisti: “der musik macht frei” venne trovato scritto in un cartiglio nascosto in un violino ritrovato ad Auschwitz

Qualche musicista prigioniero riuscì persino a comporre di nascosto dei brani durante la detenzione: per questi costituì un estremo gesto per sopravvivere all’annientamento dell’anima. 

Essa venne addirittura strumentalizzata dai nazisti per dimostrare all’opinione pubblica che i detenuti nei lager erano trattati bene, come a Terezin, in Boemia, dove vennero allestiti degli spettacoli teatrali con i bambini reclusi come attori.

L’incontro è stato interessante e coinvolgente e si è sviluppato attraverso l’ascolto di alcuni brani inediti ed altri più famosi, come Rosamunda o Ritornerai, brevi documentari, spezzoni di film, tra cui Il pianista, e passi tratti da Se questo è un uomo di Primo Levi e Ad Auschwitz c’era un’orchestra di Fania Fenelon, (testo che ha ispirato il titolo del laboratorio). 

Gli alunni e le alunne hanno partecipato attivamente all’appuntamento, facendo delle letture e ponendo domande. Gli innumerevoli spunti di riflessione offerti verranno ulteriormente approfonditi in classe in questi giorni, perché coloro che saranno gli adulti e i cittadini di domani non dimentichino mai quell’atroce pagina della Storia e non la ripetano: questo è stato lo scopo della lezione del professor Rocchetti, che ha iniziato il suo intervento proprio con l’hastag #IoSonoMemoria.