Il 12 dicembre 2022, noi alunni delle classi prime della scuola San Vito ci siamo recati in mattinata nella Mediateca Comunale del Comune di Recanati per assistere allo spettacolo dell’artista Simone Moretti.  

Il cantastorie ci ha raccontato un libro di Italo Calvino che si chiama Marcovaldo ovvero Le stagioni in città. L’opera è divisa in venti capitoli e ognuno rappresenta un episodio diverso della vita del protagonista, Marcovaldo appunto, che è un signore molto povero, che fa l’operaio e con la sua famiglia vive, lavora e passa le sue giornate in una città industriale simile a Torino. Il libro è diviso in 4 parti corrispondenti alle stagioni dell’anno, ciascuna composta da 5 episodi. 

Il capitolo, che Simone Maretti ci ha raccontato, si svolge in inverno e si chiama “I figli di Babbo Natale”. Nel racconto Marcovaldo riceve l’incarico di smistare i pacchi natalizi per l’azienda Sbaav; deve vestirsi da Babbo Natale e consegnare dei doni ai clienti che l’azienda vuole tenere stretti. Svolgendo il percorso previsto, il protagonista decide però di fare una sorpresa ai suoi figli, presentandosi a casa. La sorpresa, però, non funziona, perché tutte le aziende della città hanno avuto tutte la stessa idea; quindi, i figli lo riconoscono subito; durante la visita, Marcovaldo nota tuttavia che i ragazzi sono indaffarati a fare qualcosa e scopre che stanno preparando i regali di Natale per i bambini poveri, non rendendosi conto che sono loro ad essere i veri poveri. Poi Michelino, il figlio più piccolo e vera “peste” della famiglia, decide di andare con il padre a completare il giro delle spedizioni

Quando i due arrivano nella casa dell’uomo più ricco della città, ad aprirgli è la domestica che, per nulla stupita, comunica loro dove mettere il regalo, ovvero nella stanza accanto, dove il figlio annoiato del riccone conta i pacchi arrivati.

Effettuata la consegna, Marcovaldo riparte ma si accorge di aver perso Michelino, allora torna a cercarlo a casa; appena arrivato, il protagonista trova il figlio che gli dice di essere andato via perché ha deciso di portare un regalo al bambino della grande casa, che crede povero dato che è solo, triste e annoiato. Marcovaldo impaurito, conoscendo già le imprese del figlio, gli chiede cosa gli ha regalato e già si immagina dietro le sbarre,  infatti Michelino gli risponde: un martello, una fionda e dei fiammiferi, con cui il bambino ha distrutto i regali e ha dato fuoco alla casa.

Il giorno dopo alla Sbaav, Marcovaldo pensa che sarà licenziato e invece scopre che la ditta vuole lanciare il “regalo distruttivo”, che fa divertire veramente i bambini e non riesce a credere alle sue orecchie. Quindi lui è salvo e, tornando a casa, trova la neve e un coniglio che salta sul manto bianco come la pagina su cui lo scrittore termina il racconto.

Simone Maretti ci ha poi spiegato altri aspetti divertenti e interessanti del romanzo e soprattutto ci ha fatto notare che Marcovaldo cerca ancora un legame con la natura che nella società industriale si è perduto. 

Quindi ascoltare quest’opera ci ha aiutato ancora una volta a capire l’importanza della difesa dell’ambiente e quanto sia bello essere a contatto con la natura visto che spesso lo dimentichiamo.