Raccontare il giorno della Memoria ai bambini più piccoli non risulta sempre agevole. Bisogna trovare le parole giuste. Per questo alla Scuola dell’infanzia di Via Camerano le insegnanti hanno raccontato e letto “Il muro” di Giancarlo Macrì: un albo illustrato per abbattere i muri a favore della diversità e dell’uguaglianza. Un libro capace di raccontare con una semplicità disarmante l’ignoranza cieca di chi preferisce dividere anziché unire.
26 gennaio 2023 Ore 10. È una mattinata speciale: tutti pronti per uscire. Le insegnanti hanno promesso ai bambini una passeggiata speciale per scoprire e ricordare un luogo dove abitarono tantissimi anni fa e, in tempi anche più recenti, durante il periodo delle leggi razziali, tante famiglie e bambini come loro. Proprio qui, a Recanati, non lontano dalla loro scuola. Erano Ebrei e vivevano i loro giorni dietro “muri” invisibili o nascosti nel ghetto. Il ghetto: una parola di origine veneziana che una guida storica d’eccezione, Antonella Maggini, ex insegnante dell’Istituto Comprensivo “N. Badaloni”, ha cercato di spiegare ai bambini con una canzoncina che si canta spesso a scuola.
I bambini sono stati così coinvolti nelle tante storie passate, accadute proprio a Montevolpino, quartiere dove diversi decenni fa hanno vissuto i loro coetanei di origine ebraica. La maestra Antonella ha raccontato di com’erano le loro case, dei cibi che preparavano, dei mestieri che svolgevano e di quei muri che li tenevano rinchiusi. Per farlo ha giocato con le parole, parole nuove e curiose: ghetto, feccia, kosher, banca, cabala, cenciaria, sfratto…
La maestra ha inoltre narrato un fatto realmente accaduto di accoglienza e amicizia fra una famiglia recanatese e un’altra famiglia ebraica, in fuga dalle persecuzioni razziali, noto come il “Cappotto rosso di Naide”.
I racconti, pur nella loro totale aderenza alla realtà dei fatti storici, sono stati presentati con estrema delicatezza, scegliendo con cura i termini, cosicché tutti hanno seguito passo passo, con attenzione, curiosità e domande. Le varie tappe percorse sono state segnalate con i disegni dei bambini che tutti potranno leggere ed apprezzare: Via Mazzini, Vicolo degli Impiccolati, Via Vitali, P. le Bianchi, Vicolo dell’Achilla e via Campo de’ Fiori, dove era il cimitero ebraico. Ai bambini è stato detto che ricordare è importante perché la memoria aiuta a evitare gli errori e perché si impari fin da piccoli a pensare, come recita il motto di quest’anno della Scuola di Via Camerano Maestra insegnami a pensare. Questa frase così importante, da oggi nelle menti dei bambini, si è arricchita anche di un altro tassello: Maestra insegnami a pensare e a conoscere, per ricordare.
Al ritorno, nonostante le temperature gelide di una mattina di fine gennaio, c’è stato tra i bambini anche chi ha proposto che, invece di tornare a scuola, si sarebbe potuto andare a mangiare un bel gelato insieme, dato che erano stati tutti bravi ed attenti! Un premio di sicuro meritato grazie ad un modo nuovo e coinvolgente di fare Scuola, una scuola attiva e partecipata in occasione del Giorno della Memoria: Walk for Mem.